Altri vorrebbero che nei buchi delle pietre s’ infilassero alcune antenne per attaccare i panni ad asciugare dopo la tintura. Ma come i tintori potevano disporre di tante case a Venezia, e per di più palazzi lussuosi? Stenditoi per asciugare la biancheria? ![]() Piera sbusa a San Martino Nel ciclo della scuola di S. Giorgio degli Schiavoni, “Il leone del convento” di V. Carpaccio vengono raffigurati dei panni stesi ad asciugare, appartenenti appunto ai frati del convento, sui pali infilati nelle pietre bucate. Immaginatevi questa pietra che sosteneva altro se non della biancheria appena lavata, mentre servirebbe un leggero cordino. Ma vediamo come sono fatte le “piere sbuse”. Sono in pietra d’ Istria e sembrano delle piccole lapidi sporgenti dal muro di 25/35 cm e con un buco nella parte più esterna del diametro di circa 10 cm. Si possono vedere in molte zone di Venezia, soprattutto in edifici privati di una certa importanza nella zona di Rialto/S. Marco, del ‘ 200/ ‘ 300. Giotto, Carpaccio…tutti hanno dipinto Venezia mettendo in risalto i particolari delle nostre piere sbuse. Il Tassini, la Trincanato, Lorenzetti, Molmenti…tutti hanno scritto la loro versione dell’ uso di queste pietre. Ma nessuno ne ha svelato il mistero. Devo ringraziare il prof. C. Tyrolt e il sig. R. Fornari per le informazioni avute e vi consiglio una lettura del loro libro che parla in modo mirabile di queste pietre. |
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