Mestre non ci sta. Tanto hanno fatto per rivitalizzare la “Città più brutta d’italia” che Pierre Cardin costruisce un’avveniristico grattacielo…a Marghera. Subito gli architetti hanno pensato di proporre il loro grattacielo mestrino. All’insegna della tradizione, il progetto prevede un blocco unico di mattoni e un grosso orologio al centro. La torre chiamata “Mes3Tower” sarà visibile da Venezia contrariamente al Palais Lumiere di Marghera quasi per provocare e per far dire ai veneziani “Adesso ve fasemo nialtri veder che ora che ze! United Colors of Fontego.Dopo la bocciatura del progetto dell’archistar olandese Rem Koolhaas, ecco il nuovo progetto Benetton: niente scale mobili e terrazze ma colori, colori, colori. Quei colori che hanno fatto dell’azienda trevigiana il suo forte. Via allora a colonne in cotone, archi in gabardin e pozzo centrale in pura seta. Orologio in lana merino. Vogalooooonga 2012. Manifestazione nata per sensibilizzare contro il moto ondoso, la Vogalonga è riconosciuta adesso come il venir a Venezia e vogare assieme con la propria barca allegramente tanto quanto il Natale è riconosciuto come l’abbuffarsi di cibo e dal regalo facile. Venezia è una città d’acqua. L’acqua è profanata però da tutti: dal trasportatore che non può fare a meno di spostare acqua con le sue eliche, dal vaporetto, dal gondoliere che, smesso l’abito da custode delle acque, se ne plana col barchino in bacan, dai gommoni da 12 metri col doppio 235 cavalli della coppa America, dalle grandi navi da 112.000 tonnellate che non se ne vogliono andare via dal bacino. Guardiamoci tutti negli occhi e diciamoci la verità. Una volta facevano la calza, allevavano prima 10 figli, poi 50 nipoti. Facevano le impiraresse, i merletti, da mangiare lussuosi manicaretti neanche fossero cuoche di una caserma. Ma ormai tutto cambia, i nipoti giocano coi videogiochi (a meno che non siano di quelli che il lunedì dopo la scuola hanno karate, nuoto e calcio, martedì scuola, arrampicata sportiva, balletto, vela ecc.) e loro, si sono trasformate da nonnine a”vecete che zoga ae machinete”. Sempre fuori di casa accompagnate dalla badante (altro che far da mangiare per 50 nipoti, adesso se lo fanno fare da mangiare) o dall’amica che aspetta ore e ore pazientemente nel nome dell’ormai vecchia amicizia. |