Non è una russa alta e bionda che si è stabilita a Venezia ma una colomba bianca. La compagna di Gigio. Gigio Brasi aveva 11 anni quando è venuto in piazza a imparare il mestiere dello scattino, quello cioè che, armato di macchina fotografica e treppiede, fa le foto ricordo ai turisti in visita in città. Mestiere quasi ormai scomparso visto che tutti hanno la loro macchina fotografica appresso. Adesso ha una digitale e sono passati 57 di anni da quella volta.
Le foto che fa Gigio è quella classica: invita la gente sorridente a mettersi spalle alla basilica, gli mette un po’ di granoturco sulle mani e scatta delle foto mentre i clienti vengono sommersi dallo sbatter d’ali dei piccioni. Adesso non può dare i chicchi di grano ai cliente perché l’ordinanza vieta di farlo ma lui li invita a protendere le mani come se ci fosse, tanto i colombi sono abituati per generazioni a farlo.
Molti passano da lui perché è una brava persona, simpatico e disponibile a chiaccherare del più o del meno. Sempre abbronzato, una vita all’aria aperta. Unico amico fisso Natasha. Lui di amici del genere li ha sempre avuti. Prima Roger poi Nestore, Vivaldi, Tyson…
Roger è il più importante per Gigio. Roger aveva fatto il nido più di 25 anni fa nel rio delle Procuratie Vecchie appena giù dal ponte dei Dai dove i fotografi avevano il laboratorio. Tra acidi e camere oscure. Roger era un bel colombo sano bianco e nero con una macchia bianca sulla testa. proprio al centro. In quelle giornate quando la piazza era piena di gente lo vedevi girare in tondo tra un pizzo marciano e un arco gotico finchè non individuava Gigio. E Gigio lo sapeva, lo salutava e gli dava il grano sopra la macchina fotografica, una di quelle antiche a piastra con la tenda dove inserire la testa e scattare.
Gigio si faceva l’ombra e Roger lo seguiva. Era come un cagnolino. Gigio scattava le foto coi piccioni e Roger faceva il piccione. Una comparsa nel grande teatro veneziano Una specie di tacito accordo. Poi un giorno, dopo tanti anni, Roger arrivò assieme ad un altro colombo più piccolo, ancora con le piumette gialle ma bianco e nero come lui. Era nato Nestore. Nestore era il figlio di Roger. Gigio sbuffò simpaticamente e accetto pure Nestore. Era un raccomandato. Passavano i giorni e Nestore divetò grande come suo papà. Uno con la macchia nera nel capo e l’altro no. Del resto sembravano uguali.
Quel giorno c’era tanta gente e i due colombi faticavano tener lontani gli altri da sopra la loro postazione (il tetto della macchina fotografica), sicché Gigio, col pretesto di metter fine a queste baruffe tra colombi, mando via Roger e Nestore gettando a tutti quanti del grano a terra. In quel momento però passò un carretto di un trasportatore. Velocissimo come sempre passò tra quel centinaio di colombi e uccise Roger all’istante. Sulla testa. Gigio lo prese tra le lacrime, osservò il rosso sangue colare dalla macchiolina nera. Lo mise avvolto in un giornale e lo buttò in uno dei bidoni della piazza. Dietro di lui Nestore. Gigio si allontanò incamminandosi verso la macchina fotografica. Si girò un attimo e vide Nestore appollaiato sul bordo del bidone. Subito dopo si mise attorno a Gigio. Ci restò altri 8 anni. Puntuale come suo papà.
Poi vennero Vivaldi, un bel colombo rosso e Tyson un colosso di colombo tutto nero. E adesso, da 6 anni, c’é Natasha. Riuscirà a farsi furba come gli altri amici di Gigio o verrà presa con la rete dagli incaricati del Comune? Adesso che non si può più dare da mangiare ai colombi Gigio ha notato che ce ne sono di meno. Dubita però che sia merito della cacciata dei venditori di granoturco. La sua opinione è quella che probabilmente sono aumentate le catture proprio per valorizzare l’operato dell’amministrazione. Chissà.
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