START | Venessia.com | Il risveglio del Doge

Era il 17 novembre 2012. L’ennesima manifestazione per invitare i veneziani a tenere viva la Città nonostante tutto. Oltre che l’amministrazione pubblica anche, e soprattutto, i cittadini che la abitano devono dare il loro supporto per fare di Venezia una Città modello. Perché, come vi immaginate, si brontola, si brontola ma pochi agiscono.

Nota postuma


E il Doge è ritornato nel suo sarcofago. Passata la manifestazione, passata la Madonna della Salute, ci aspetta questo lungo inverno pieno di incognite aspettando che qualcosa succeda per noi e per la nostra Città quasi escludendo a priori che, una volta pagato le tasse, siamo fuori da tutto accogliendo come vittime le decisioni dei nostri amministratori. Ci siamo resi conto che la manifestazione è stata dedicata al veneziano comune? Il Doge ha “dato la carne” a chi? Chi era presente alla manifestazione? Noi delle Associazioni. In pratica ce la siam detta da soli dando ragione e sorridendo amaro al cospetto di chi ha fatto funzionare le cose (senza Facebook per giunta) per 1000 anni. Una piccola rivoluzione la stiamo già facendo noi, popolo di internet ma non basta. E’ proprio quella gente che brontola e critica fine a se stessa che bisogna scuotere. I socialnetwork servono per organizzare comodamente le cose ma conta sempre la piazza. Magari noi di Venessia.com abbiamo anticipato i tempi incontrandoci e a discutere vedendoci in viso e non più nascosti dietra ad una tastiera. Dapprima con uno Spriss in mano ma poi organizzando qualcosa coinvolgendo più persone che, attirate dalla nostra goliardia, potessero dar vita ad una nuova coscienza di cittadino consapevole, informato e determinato. Invano, siamo stati nei giornali di tutto il mondo cavalcando (con successo dobbiamo dire a detta delle più grandi testate mondiali) i temi odierni. Cosa abbiamo scatenato? Invidie, prese di posizione diverse e inutili, orbe della verità che tutti sanno. Molte volte ce la siam messa via nel nome dell’armonia. Perché? Perché è il Fine la cosa più importante. Al tempo della Serenissima l’uomo contava meno di quello che ci aspettassimo, contava la Città, l’insieme. Poi tutto il resto si incastrava automaticamente.
A questo punto, l’unica cosa da fare è spargere il verbo tra la gente di strada continuando quello che abbiamo fatto fino adesso. Con più decisione, con più partecipazione. Molte volte ci siamo detti: perché non unire le forze? Fare una grande associazione con quelle disponibili? Difficile togliere dalla scena molte realtà, ognuno vuole essere protagonista…siamo i primi a dirlo! Si son fatti dei tentativi ma invano. Una cosa però è cambiata, se non sbaglio dall’anno scorso con la manifestazione sulla Sanità. Siamo riusciti a coinvolgere molte realtà associative in piazza ed ognuno si è sentito protagonista. C’é stata la manifestazione delle Grandi Navi: chi c’era in barca e sulle rive? L’avvocato con la carozzina in sandoeto, quelli del Morion con tanto di bandiera della morte, l’imprenditore in Sanpierota. Tutti uniti senza distinzioni nel nome della Città E’ così che deve essere. Forza!

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