START | Venessia.com | Il ponte di Calatrava 1 – Vedi il seguito

Anno 2008
 
E’ da 11 anni che si parla di questo ponte. Chi non si ricorda che in quei anni le voci che circolavano erano: “c’é un signore pieno di soldi che ha comperato tutti gli edifici lato stazione che vuole spingere l’amministrazione pubblica a costruire un nuovo ponte che, con la scusa di dare un’immagine moderna alla città, poi ci costruirà i suoi negozi prendendoci sopra e tagliando tutti quelli dall’altra parte del Canal Grande visto che tutti preferiranno fare quella strada invece dell’altra vecchia più lunga”.
Ma cosa c’entra ‘sto ponte con Venezia? E’ troppo moderno? A tutto ci siamo abituati: dal Danieli nuovo vicino le prigioni nuove, Bauer, mettiamoci pure le case di Sacca Fisola? Ci abitueremo anche a questo. Brusa ma dopo passa. Antico e moderno assieme. Chi non ha mai viaggiato e ha trovato città come Parigi con accostati splendidamente palazzi ultramoderni con palazzi antichi (la tour Eiffel era un rutto e adesso è il simbolo della città), la piramide del giapponese di fronte al Louvre…Londra con il Millenium Bridge, il cetriolone… Antico e moderno. Chi non ha mai sorriso come un ebete davanti l’accostamento del letto del ‘700 con il resto della camera moderno? Perché lo si fa? Per trasgredire, per osare, perché è da fighi. Perché non osare anche a Venezia quindi? Tanto cosa ci costa? 14.000.000 di euro.
Ma perché abbiamo così bisogno di trasgredire come fanno in tanti e non andare oltre mettendo a posto quello che c’é già? Perché invece di fare opere che danno un’immagine dinamica di Venezia come il ponte, il people mover, la sublagunare, il Mose non facciamo case dignitose e a prezzo basso per i veneziani? Perché non restaurare, mettere ordine, invece che lasciare il marcio e metterci la toppa di un ponte fatto dal grande architetto? Questa è un’immagine di una città viva e non ancorata al decrepito.
Purtroppo “co’ eà pansa piena nissuni se amenta”…a chi può venir voglia di mettere a posto se ci si barcamena lo stesso? E parlo non solo dell’amministrazione pubblica ma anche dei veneziani. Chi ha i coglioni di dire basta?
Il significato della costruzione del ponte della cacchetta per molti veneziani è stato un affronto, un’offesa, uno schiaffo alla dignità. E’ come quando nella tua casa in affitto il padrone di casa, invece che aggiustarti lo scarico della lavatrice che perde o di metterti a posto gli scuri, ti regalasse un centrotavola d’oro.
Accetteremo anche questo ponte…non abbiamo potuto fare altrimenti.