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Venezia si sta spopolando? Quanti siamo oggi?

Nel 1422 c’erano a Venezia 199.000 abitanti, nel 1509 115.000 tra cui 11.164 cortigiane, nel 1797, anno della fine della Repubblica, in 141.000 circa.
Ma veniamo allo scorso millennio. Nel 1931 c’erano 163.559 abitanti, 145.402 nel 1960,111. 550 nel 1970,95 222 nel 1980, 78.165 nel 1990, 66.386 nel 2000. Nel momento che ho messo il contatore qui in alto (10 marzo 2008) 60.720.
Atri dati su Venezia?
Lunghezza 4630 x 3240 (830 ettari)
116 sono le isolette che formano il pesce
416 ponti+1
176 rii
170 campanili
7000 camini
2000 pozzi (una volta 6000)
3000 calli
250 chiese
 
In data 21 marzo 2008, primo giorno di primavera, abbiamo posizionato nella vetrina della Farmacia Morelli in campo San Bortolomio, il nostro contatore. Lì verrà mostrato il numero degli abitanti ufficiali del centro storico di Venezia. Il titolare della farmacia, Andrea, ci ha gentilmente offerto un po’ di spazio per questa simbolica iniziativa che crediamo sia un monito contro il noto esodo dei veneziani dalla loro Città.
 
Il momento del posizionamento
Stefano, Massimo e Matteo con Andrea fotografati dalla Stampa e ripresi dalle Tv
Andrea Morelli il farmacista

2012. Anniversario del posizionamento del contatore.

 Il 23 marzo del 2008, Venessia.com in collaborazione con la farmacia Morelli ha installato un contatore stabile che indica il numero degli abitanti di Venezia; da allora è stato aggiornato con cadenza settimanale seguendo i dati ufficiali dell’ufficio Anagrafe del Comune di Venezia.

L’intento era quello di denunciare il problema dello spopolamento attraverso un flusso di dati statistici inconfutabili e renderli visibili alla popolazione, oltre che smentire le tesi negazioniste o le interpretazioni fantasiose provenienti da più parti dell’establishment dei partiti di governo locale e delle istituzioni (in primis l’ex Sindaco Massimo Cacciari e l’ex Patriarca Angelo Scola).
Ecco alcune informazioni che possono fare chiarezza sulla storia della popolazione di Venezia: nel 1422 c’erano 199.000 abitanti, nel 1509115.000 tra cui 11.164 cortigiane, nel 1797, anno della fine della Repubblica, 141.000 abitanti circa.
Ma veniamo allo scorso millennio: nel 1931 c’erano 163.559 abitanti, 145.402 nel 1960, 111.550 nel 1970, 95.222 nel 1980, 78.165 nel 1990,66.386 nel 2000.
Il giorno dell’installazione del contatore, 23 marzo 2008, c’erano 60.720.
Il 14 novembre del 2009 veniva tristemente sforata la quota di 60.000 abitanti ed in quell’occasione Venessia.com organizzò il famoso Funerale di Venezia, una manifestazione che ebbe eco internazionale e chiedeva in modo forte interventi drastici ed urgenti.

Il contatore è stato ripreso in tutto il mondo da televisioni e giornali che hanno testimoniato quanto il fenomeno dello spopolamento sia grave e senza via di ritorno se non vengono intraprese delle drastiche politiche che favoriscano la residenzialità, il blocco delle speculazioni e il rilancio di una economia più varia rispetto a quella del turismo.
Finora le iniziative di Venessia.com sul tema spopolamento sono servite a far chiarezza definitiva sull’argomento e per la prima volta le istituzioni politiche con in testa il Sindaco Orsoni hanno riconosciuto la gravità della situazione ed hanno in più occasioni dichiarato il proprio impegno nell’affrontare il problema.
Il Sindaco Orsoni nel suo discorso al Papa così si espresse: “Stiamo impegnandoci per superare queste ed altre emergenze (calo demografico del centro storico, gestione turismo), fidando nella laboriosità e nell’impegno delle nostre genti”
Però a distanza di 4 anni dall’installazione del contatore nel concreto non si è andati oltre alle dichiarazioni e molto recentemente si sono susseguiti alcuni fatti che vanno in senso opposto rispetto alla urgente lotta contro lo spopolamento, facciamo alcuni esempi:
Solo negli ultimi due mesi il Consiglio Comunale si è contraddistinto per aver bocciato un emendamento al PAT che bloccava la proliferazione di strutture albergherie, mentre nel frattempo lo stesso Comune svincolava il Fondaco dei Tedeschi dalla destinazione pubblica e la Soprintendenza Palazzo Giovanelli dalla destinazione residenziale.
Si parla inoltre dell’introduzione dell’IMU che secondo una previsione del Sole 24 Ore a Venezia sarà “la più cara d’Italia” e da anni i privati non possono godere di sgravi e contributi per la manutenzione delle case, provenienti dalla Legge Speciale che è ancora in discussione e non viene rifinanziata dal governo nazionale.
Oltre a questo molte attività che fornivano a Venezia posti di lavoro e servizi sono stati trasferiti altrove, Poste, Enel, Telecom, Ferrovie, Anas ed tante altre importanti aziende che spesso sono state sostituite da strutture alberghiere.
Una preponderanza totale dell’economia del turismo che oltre tutto ha drogato i valori immobiliari a sfavore della residenzialità.
Alla luce di questo panorama che di certo disincentiva la residenzialità a Venezia, il contatore mese per mese continua inesorabilmente a perdere abitanti in un esodo continuo verso l’entroterra.
Questi segnali ci fanno sentire in dovere di intervenire e proporre alla stampa una visione diversa e necessaria di città, e allo stesso tempo un richiamo finale alle Istituzioni, Comune di Venezia e Soprintendenza in testa, a mettere termine alla svendita della città ed adottare un piano concreto per il rilancio di Venezia.
Venessia.com facendosi portavoce dello scontento popolare chiede:

1. L’istituzione da parte del Sindaco di una Consulta permanente per la residenzialità che riunisca associazioni cittadine e personalità che possono proporre a Giunta e Consiglio Comunale delle azioni concrete per la lotta allo spopolamento e l’adozione di politiche che favoriscano la vivibilità ed i servizi a favore dei cittadini veneziani.
2. Blocco dei cambi di destinazioni d’uso: che il Consiglio Comunale entro due mesi adotti misure legislative per il blocco totale del cambio di destinazioni d’uso. Parallelamente che si faccia chiarezza sull’operato della Soprintendenza in materia di cambi di destinazioni d’uso di dimore vincolate e in particolare sulla facilità attraverso la quale soggetti economici hanno ottenuto in tempi e in modi sorprendentemente favorevoli la possibilità di trasformare dimore storiche in alberghi.
3. Che nell’ambito delle facoltà previste dal decreto Monti a favore dell’Ente Locale per la modifica delle aliquote dell’IMU, il nostro Comune adotti tutte le misure per favorire i residenti e tassare le seconde case e le case sfitte, così come stanno facendo diversi altri Comuni in Italia (Vicenza per esempio).
4. Parallelamente crediamo che sia necessario avviare un nuovo censimento nella città storica di Venezia, molto più rigoroso e serio di quanto finora fatto, in quanto abbiamo riscontrato che un numero consistente di abitazioni risulta come prima casa solo per motivi fiscali ma in realtà si tratta di seconde case. Abbiamo appurato inoltre che la pratica per ottenere la residenza in città è troppo poco rigorosa e che i controlli della Polizia Municipale per verbalizzare la residenza sono su appuntamento. E’ chiaro che su queste basi l’ottenimento della residenza è troppo facile e permette di essere ottenuta da chi non ne ha il diritto.

Su questi punti Venessia.com è disponibile ad incontrare le Istituzioni e a collaborare con esse, ma ci aspettiamo risposte puntuali e precise e se entro 3 mesi non avremo un riscontro concreto, saremo costretti a prevedere una mobilitazione di protesta ad oltranza unendo le diverse associazioni e cittadini sensibili al problema dello spopolamento.

Direttivo di Venessia.com

 

Presentazione del secondo contatore per gli abitanti della laguna.

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