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Sabato 18 febbraio

 Si è iniziato col primo sabato “quasi magro” per 70.000 persone. Bellissimo il palco. Un pò di “miseria” ha fatto il megaschermo che ha servito solo per fare pubblicità a nastro. L’Enel non ha proiettato, come promesso, immagini addosso al campanile. Anche se il Carnevale 2006 inizierà oggi con il lancio dell’Emanuela, potevano sprecarsi. Moltissimi i francesi e ungheresi. Ha fatto capolino pure il sole anche se la pioggia ha mandato via, come monito, la gente verso sera. Ha poi smesso dopo un oretta. Tutto è proseguito con frizzi e lazzi da mal di testa e bottiglie rotte. Altro che Capodanno. Stavolta però Salvadori è stato zitto. Ce la vedremo martedì Grasso.
 
Incredibile. Per il secondo Carnevale consecutivo la bancarella del webmaster è stata eletta “la più bella del creato”. Nella foto: la troupe di Al Jazzera (giuro) mentre riprende la consacrazione. Se avete Sky e la vedrete avviasatemi. Ne sono orgoglioso.
 
Folla sorridente all’arrivo delle Marie alle 16,30 in punto. Nella foto: una Maria.
 

E come al solito, giunta l’ora canonica del crepuscolo, i soliti giovani buontemponi americani (poveri in canna ma giustamente ricchi solo per comperarsi bottiglie di Chianti) alle prese coi soliti vomiti preserali.
 
Situazione meteo azzeccata. Verso le 19,30 scrosci di pioggia hanno spazzato la Piazza di coriandoli e di persone. Nella foto: la Piazza subito dopo le 4 goccie di pioggia.
 

Domenica 19 febbraio 
80.000/100.000 persone a Venezia per il primo giorno ufficiale del Carnevale. 500 pullman, vaporetti stracarichi ma solo nelle ore di punta e in solo certe linee.
Niente truccatori in piazza San Marco quest’anno. Sono tutti sparsi per il centro storico.
Pioggia, umidità, nebbia. Questo il programma meteorologico che caratterizzerà l’edizione 2006.
Tra i tanti gazebo in giro per la città, pieni di cose da mangiare e da bere e di maschere, ci sono anche quelli di Forza Italia. Ieri un ubriaco di 33 anni ne ha distrutto uno ai SS. Apostoli e tentato di strangolare con la bandirera italiana un consigliere comunale.
 

Martedì 21 febbraio
Carnevale 2006
Maschere: il vù comprà
 
Domenica di Carnevale. Lance, lancioni, lancette in riva dei 7 Martiri…
Com’era prevedibile niente spettacoli in piazza San Marco e piazza vuota. Poche anime tristi. Unico segno serale del Carnevale…il tabellone pubblicitario non-stop.
 

Mercoledì 22 febbraio
Cinesi, milioni di cinesi!

In arrivo l’invasione cinese. Una manna per i commercianti. Nella foto: un cinese con la maschera che si è portata da casa per non comperarla a Venezia.

Non è una foto ritoccata col Photoshop.
Coda in basilica. Un vero muro per chi deve attraversare la piazza.
Da domani vedremo l’illuminazione artistica made in Enel.
 

Giovedì Grasso
Prove tecniche

“Co’ fa scuro” è una delle cose che hanno programmato di fare in piazza in occasione del Carnevale. Ieri sera ci sono state le prove tacniche. Nella foto: sistema di puntamento per terroristi Al Queda? [la battutina non è mia…]

Grande mago…
 
Palco di Carnevale. Sfilata di maschere con ombrelli. Mi scuso con tutti per l’aridità delle notizie ma, in verità, non è successo proprio niente.
 
Ecco il tabellone pubblicitario incriminato presente in piazza San Marco. Pubblicità a nastro: l’unica cosa che “è viva” dalla mattina alla sera.
 

Venerdì 24 febbraio
Carnevale 2006
L’orgoglio del Nano
 
Carnevale povero. La voglia di avere una Leica M2 e portarsela appresso stampata.
 

Molti nasi all’insù ieri sera per la prima di “Co fa scuro”.
 

Sabato 25 febbraio
 
Ed ecco il solito commentatore degli spettacoli del Carnevale in piazza San Marco. Se avete sentito la sua voce ma mai il suo viso, eccovi accontentati.
 
Carnevale a Venezia.
 
In piazza San Marco non si può più truccare la gente al viso. Sorti dalla cenere come la fenice (sempre in Piazza): i “make up on the road”.
 
“On the road” anche i Vù comprà. Stretti tra la calca di gente di ieri, mimetizzati come non mai.
 

Lunedì 27 febbraio
Sunday, bloody sunday
E anche domenica è andata. Caratterizzata dalla solita confusione e dalla solita pioggia fine fine. Come al solito in piazza San Marco il vuoto assoluto dopo le 7. Pioggia, palco immobile come un paziente morente. Poche persone che ballano da sole con lo sfondo della basilica e con la musica del Merlot nelle orecchie. Sciami interi di poliziotti e carabinieri e vigili che se la contano annoiati.
 
Questo tipo di maschere non sono adatte nelle calli strette di Venezia. Assolutamente.
Piazza San Marco. Ore 19
.
Il Riccardo Roiter Rigoni che non ti credi.
 

Martedì, 18 febbraio
Egocentrismo giovanile
I “distesi” del Carnevale. Se ne sentiva proprio la mancanza di questi fotografi di stampo antico. Paragonabili ai “finti mendicanti asimmetrici”, i “Distesi” se ne stanno appunto distesi a fotografare per dare un impronta diversa alla propria maschera scelta. Giorni vietati: quelli “della calca mai vista”.
 
Immancabili introfulatori del Carnevale, cavalcando l’onda della gioia e gaiezza, gli Are Krishna.
 

Mercoledì, 1 marzo
E’ finita!
 
Dopo un giorno, l’ultimo di Carnevale, solleggiato ma quasi triste, un lugubre presagio incombe sulla Piazza. Sarà un finale noioso e senza spettacoli come gli altri anni?
 
La musica scemava e in piazza San Marco solo le solite persone, meno del solito, rimanevano sconcertate all’udire il silenzio. Ma verso le 9 una tarantella ad altissimo volume faceva rizzare i capelli a tutti. La performnance ha iniziato timidamente ma poi ha cominciato a prendere un po’ tutti. Si ha fatta più convincente e tutta la piazza ha cominciato a muoversi. Due ore ininterrotte di musica ritmata con lo sfondo della piazza più bella del mondo, il campanile illuminato, la gente stretta ha riempito tutti gli spazi, compresa la piazzetta. Pochi ubriachi e tanta polizia. Tanto ordine e gioia.
 
Americani, francesi, italiani, tutti a ballare sotto un cielo stellato. Poi qualcuno si comincia a domandare: ma ci sono i fuochi sull’acqua dopo?
Alle 11,30 i primi scoppi. Davanti all’Arsenale, dall’acqua, un paio di pontoni sparavano lapilli tuonanti. Vicino, un altro pontone con una ventina di altoparlanti sparava anch’esso musica ad altissimo volume. Una coreografia immensa: fuochi artificiali a tempo di musica con un finale (allo quasi scoccare della mezzanotte) del famoso valzer viennese. Stupendo.
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